Pur dichiarando la nostra disponibilità alla definizione di un protocollo che affronti e risolvi alcuni aspetti normativi che ancora oggi penalizzano i dipendenti pubblici, a partire dalla iniqua tassa sulla malattia, dal TFR, dalla mancata detassazione del salario di produttività,dalla assurda politica dei tetti salariali, che impedisce di liberare concretamente la contrattazione di secondo livello l’approvazione della legge di bilancio ha confermato che non ci sono risorse sufficienti per rinnovare i contratti di lavoro, finanziare il nuovo sistema di classificazione, ancora oggi fermo al palo e in attesa di definizione,dare una risposta complessiva al tema del superamento del precariato, eliminare le assurde disparità tra privato e pubblico.
A queste condizioni-prosegue il Segretario Generale della Uil Fpl, Michelangelo Librandi- appare difficile revocare lo stato di agitazione in assenza di risposte concrete, come auspicato dal Ministro della Funzione Pubblica Dadone.
Al Governo chiediamo con forza l’apertura di un tavolo di trattativa che dia risposte concrete alle lavoratrici e ai lavoratori della Sanità e delle Funzioni Locali e che permetta il rinnovo dei contratti e un reale rilancio della contrattazione di secondo livello.
Altrimenti- chiosa il Segretario della Uil Fpl- sarà inevitabile la mobilitazione.