Si è finalmente raggiunto un accordo dopo una faticosa ed estenuante trattativa: accordo che ripristina il ruolo del sindacato; riconosce il valore del lavoro pubblico, dopo le tante criminalizzazioni passate, e ne valorizza le professionalità.
Un accordo che ha concretizzato nella sua sostanza moltissime delle proposte che la Uil ha sostenuto e in particolare: una nuova stagione delle relazioni sindacali; la riappropriazione della contrattazione di tanta parte che era stata legificata; il superamento del sistema di valutazione della Brunetta; la ripresa della contrattazione di secondo livello liberata dai vincoli attualmente esistenti attraverso la riforma dell’attuale sistema dei fondi di contrattazione di II livello per consentire un utilizzo pieno degli strumenti e delle risorse; la defiscalizzazione del salario accessorio; l’introduzione del welfare aziendale e il sostegno allo sviluppo della previdenza complementare. Notevole è, poi, l’impegno per la riduzione del lavoro flessibile ed il superamento del precariato.
L’odierno accordo è propedeutico alla riapertura dei tavoli per il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti, fermi da sette anni nonostante la sentenza dalla Corte Costituzionale che ha ritenuto illegittimo il blocco.
La valutazione della Uil è estremamente positiva in quanto, entrando nel merito dell’accordo, si determina una inversione di tendenza rispetto al passato e alla legge Brunetta, tanto è vero che, dopo anni, si riequilibra il rapporto tra legge e contratto, con un significativo passaggio alla contrattazione di molte materie, privilegiando la contrattazione quale luogo naturale per la disciplina del rapporto di lavoro, dei diritti e delle garanzie dei lavoratori, nonché degli aspetti organizzativi a questi pertinenti.
Particolarmente rilevante è il ripristino di piene relazioni sindacali che accompagnino la stagione di riforma delle pubbliche amministrazioni in atto e la fine dell’atto unilaterale da parte delle amministrazioni, salvo caso eccezionale ma perimetrato dalla contrattazione.
Inoltre, il Governo attuerà i contenuti dell’accordo, in tutti i settori pubblici compreso il settore scuola che tanto ha fatto discutere, nei testi legislativi, di finanza pubblica e negli atti di indirizzo. Ancora la contrattazione disciplinerà nuovi sistemi di valutazione che garantiscano la valorizzazione delle professionalità e delle competenze e misurino i differenti apporti individuali all’organizzazione, eliminando l’odioso 25; 50; 25.
Un comune obiettivo, poi, sarà quello di perseguire il benessere dell’ambiente organizzativo di lavoro e l’efficacia dell’azione amministrativa attraverso: il superamento della spesa improduttiva e del precariato; una migliore conciliazione vita-lavoro; l’incentivazione della formazione continua e il contrasto a fenomeni anomali di assenteismo.
Per quanto riguarda la parte economica dei rinnovi contrattuali si conferma la triennalità 2016/2018, con incrementi contrattuali non inferiori a 85€ mensili medi, tenendo conto nella negoziazione dei livelli retributivi che maggiormente hanno sofferto la crisi economica ed il blocco della contrattazione.
Infine, come abbiamo sempre sostenuto come Uil, si è stabilito che si debba evitare, in contrattazione, che vi sia un incremento di 85 euro che, tuttavia, determini una possibile penalizzazione sugli incrementi già determinati dal “bonus 80€”.
L’accordo, in conclusione, prevede un capitolo relativo al monitoraggio della riforma della P.A., ai sensi del quale le OO.SS. promuoveranno, a fronte di un loro coinvolgimento nelle fasi di applicazione dei decreti attuativi della delega Madia, un osservatorio che monitori gli effetti e contribuisca all’attuazione della riforma stessa. Le parti individueranno, inoltre, una sede di confronto riguardo la misurazione e il monitoraggio dei fabbisogni di personale, anche al fine di contribuire, nell’esercizio della delega Madia in tema di riforma del reclutamento nella P.A., alla eliminazione delle forme di precariato nelle amministrazioni.
Il Governo, anche a tal fine, si è impegnato a garantire il rinnovo dei contratti precari della P.A. attualmente in essere e prossimi a scadenza, in vista di una definitiva regolamentazione con la riforma del testo unico del pubblico impiego, che sarà realizzata previo confronto con le OO.SS.
IL SEGRETARIO CONFEDERALE UIL
( Antonio Foccillo)